Gustav Klimt e gli artisti della sua cerchia in una prospettiva inedita: quella del rapporto con l'Italia Realizzato grazie alla collaborazione tra il Belvedere di Vienna, la Klimt Foundation, la Sovrintendenza ai beni culturali di Roma Capitale, Klimt.
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La Secessione e l'Italia testimonia il legame che l'artista viennese strinse con l'Italia, e con Roma in particolare, durante la sua vita. Un esempio per tutti è il padiglione austriaco progettato da Josef Hoffmann in cui furono presentati otto dipinti di Klimt, che fu senza dubbio una delle attrazioni della grande Esposizione internazionale tenutasi a Roma nel 1911. La monografia rievoca anche le due partecipazioni del pittore alla Biennale d'arte di Venezia del 1899, nella sala austriaca, e del 1910 con una straordinaria mostra personale di grande successo per Klimt. Le recensioni e i resoconti prevalentemente positivi apparsi sui giornali dell'epoca, e non ultimo l'acquisto di due importanti opere klimtiane da parte degli enti culturali pubblici italiani, indicano che nessun altro Paese al di fuori dell'Austria comprendeva l'arte del maestro viennese come l'Italia. Dopo un'introduzione sulla Vienna del 1900 e sulle opere giovanili di Klimt, il volume ripercorre l'iter artistico del pittore dagli esordi alle ultime opere attraverso capitoli che documentano la Secessione viennese e i suoi protagonisti, i viaggi dell'artista in Italia e i suoi principali capolavori (dal Fregio di Beethoven alla Giuditta, da La sposa ai bellissimi ritratti femminili), le Biennali di Venezia del 1989 e del 1910, l'Esposizione Internazionale di Belle Arti a Roma nel 1911 e le presenze austriache alla Secessione romana del 1914.