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22
dicembre
C'è un LIBRO per te!
dal 1 settembre 2021
Brevi consigli di lettura settimanali
Parte la nuova rubrica di consigli smart scelti tra gli ultimi libri acquistati.
Dal 1 settembre segui #unlibropertebibliomandela sulle pagine Facebook e Instagram della biblioteca Nelson Mandela ogni mercoledì alle ore 9.00.
Joan Didion, The White Album, Il Saggiatore, 2015
"Mettemmo Lay Lady lay sul giradischi e Suzanne. Andammo giù a Melrose Avenue a vedere i Flying Burrito. (...) Immaginavo che la mia vita fosse semplice e dolce, e a volte lo era, ma succedevano cose strane in giro per la città. C'erano voci. C'erano storie. Tutto era innominabile ma niente era inimmaginabile. Questo flirt mistico con l'idea del 'peccato' – questa sensazione che fosse possibile spingersi 'troppo oltre' e che molti lo stessero facendo – ci riguardava molto nel 1968 e nel 1969 a Los Angeles. Una folle e seducente tensione vorticosa stava montando nella comunità. (...) Ricordo un periodo in cui i cani abbaiavano ogni notte e la luna era sempre piena."
White Album dà la parola a Joan Didion, la giornalista icona di stile, che girava in Corvette e occhiali scuri e ai suoi incredibili reportage per i celebri magazine Life e The New Yorker: da Jim Morrison fasciato nei pantaloni neri di vinile che prova in uno scantinato, ai nichilisti biker movie dei drive in in cui Peter Fonda dice che "vivere è solo continuare a pagare l'affitto", passando per il suo incontro con l'oscura Linda Kasabian della Family mansoniana, fino alla nascita dei grandi centri commerciali "sospesi sul paesaggio come piramidi dedicate agli anni del boom."
Per gli amanti del vintage narrato con stile, del rock, di Doris Lessing e per chi desidera scoprire che cosa "C'era una volta a Los Angeles."
Agatha Christie, L'ultima seduta spiritica, Mondadori, 2019
«L'urlo di dolore, dietro i drappi neri, continuava. Raoul non aveva mai sentito un urlo simile (...). Poi, il tonfo di un corpo che cadeva.»
La Regina del Delitto non è soltanto autrice di infallibili whodunit all'inglese: la Christie ha dedicato diversi suoi scritti al lato irrazionale dell'esistenza, a quel margine di errore che affascina proprio per la sua imperfezione. È infatti autrice di storie romantiche dal raro approfondimento psicologico, e di racconti misteriosi e soprannaturali. Chi ama la suspense, e più che indagare preferisce rabbrividire, non potrà rinunciare all'Ultima seduta spiritica.
Poirot e Miss Marple non mancheranno.
Jordi Lafebre, Nonostante tutto, Bao Edizioni, 2021
«Inevitabile ma impossibile. Divisi dall'infinito, uniti dall'orizzonte. Là dove due rette parallele finalmente si incontrano. Un giorno, forse, per sempre.»
Se pensate che l'Effetto Farfalla e la Teoria del Caos non siano un'invenzione, e avete adorato Ritorno al futuro, ma anche i film di Wong Kar Wai, questa graphic novel lieve e insieme profonda, narrata rigorosamente al contrario, vi colpirà.
Dedicata a chi, "nonostante tutto", crede che non sia mai troppo tardi per avere un amore felice... o forse proprio a chi invece non ci crede.
Atiq Rahimi, I portatori d’acqua, Einaudi, 2020
“Non immaginavi che un giorno avresti dovuto fare i conti con il tuo rifiuto, né che le tue origini diventassero il tuo destino. Anche questo è il lavorío dell’esilio. E Nuria, in quanto figlia dell’esilio, aveva forse le tue stesse difficoltà.”
“Per molti anni non ha aspettato nessuno e nessuno ha aspettato lui.(…) Era libero. E adesso eccolo qua, un uomo atteso da tutti gli abitanti del quartiere e da Shirin. È un uomo legato mani e piedi – al suo otre e alla ciocca di capelli della cognata.”
Due storie che si svolgono in parallelo, una tra Parigi e Amsterdam, l’altra a Kabul.
Due storie d’amore, d’esilio, di libertà, di radici abbandonate e ritrovate, due percorsi di vita che seppur lontani hanno lo stesso andamento: il doloroso scavo dentro se stessi vissuto, e narrato, in una continua sospensione tra sogno e realtà.
Sullo sfondo: i talebani distruggono i Buddha di Bamiyan.
Quentin Tarantino, C'era una volta a Hollywood, La Nave di Teseo, 2021
«E per la prima volta in dieci anni Rick si rende conto di quanto è stato fortunato. Tutti gli attori meravigliosi con cui ha recitato: Meeker, Bronson, Coburn, Morrow, McGavin, Robert Blake, Glenn Ford, Edward G. Robinson. Tutte le attrici che ha baciato sul set e quelle con cui ha avuto delle storie. Tutta la gente interessante con cui ha lavorato. Tutti i posti che ha visitato. Tutte le storie divertenti che ha vissuto. Tutte le volte che ha visto il suo nome e la sua foto su giornali e riviste. Tutti gli hotel lussuosi. Tutta l'attenzione che gli è stata rivolta. Tutte le lettere dei fan che non ha mai letto. Tutte le volte che ha attraversato Hollywood riverito e rispettato. [Rick] si gira a guardare la sua casa favolosa. Pagato per fare ciò che faceva gratis quando era un ragazzino: fingere di essere un cowboy.»
Se avete sempre sognato di vivere in California negli anni Sessanta, se vi siete chiesti perché Belmondo ha più carisma di Paul Newman e perché Rosemary's Baby ebbe così successo, o semplicemente se volete leggere un libro scritto e diretto da Quentin Tarantino, allora C'era una volta a Hollywood è il romanzo che fa per voi.
Marcel Proust, Il corrispondente misterioso e altre novelle inedite, Garzanti, 2021
«Ero tornato a passare una giornata nella cittadina di L. dove ero stato tenente per un anno, e dove febbrilmente volli rivedere tutto, i luoghi che l’amore mi [ha] reso incapace di rievocare senza un grande brivido triste, e i luoghi, pur così umili, come i muri della caserma e il nostro giardinetto, adorni solo delle attrattive diverse che la luce porta con sé a seconda dell’ora, dell’umore del tempo e della stagione. Quei luoghi restano per sempre rivestiti nel piccolo mondo delle mie immaginazioni di una grande dolcezza, di una grande bellezza.»
Nove testi inediti di Marcel Proust rinvenuti negli anni Cinquanta e pubblicati per la prima volta in Francia nel 2019 e in Italia nel 2021.
Ogni novella è tradotta e presentata da Luc Fraisse. Segue il saggio di Luc Fraisse Alle fonti della «Ricerca del tempo perduto».
Per scoprire i prodromi letterari dell’autore della Recherche e seguire il filo rosso che da una novella all’altra suggerisce i legami, i rimandi, le anticipazioni e le correzioni di rotta di uno dei massimi rappresentanti del panorama letterario novecentesco.
I fantasmi di Rowan Oak – storie di sogno e di paura raccontate da William Faulkner, Donzelli, 2005
«Via via che ti avvicinavi alla tomba, speravi con tutto il cuore che Judith non soffiasse sulla candela e ti lasciasse in pieno buio. Perchè quando accadeva, vale a dire sempre, c'era un momento terribile in cui spalancavi gli occhi per mettere a fuoco le immagini nella notte nera come la pece, e tu solo vedevi Judith camminare verso di te. Poi la vedevano tutti gli altri, e scappavamo via.»
Dean Faulkner Wells era una ragazzina fortunata.
La notte di Halloween lo zio William riuniva lei e i suoi amici nel giardino dell'imponente tenuta di Rowan Oak, sotto la luce della luna, e si dilettava a narrare storie da brivido. Se pensate che il gotico sia soprattutto Bram Stoker e Mary Shelley, non avete ancora letto questi racconti...
All'ombra dei cipressi e dentro l'urne...
Qui giace un poeta. 60 visite a tombe d'artista, Edizioni Jimenez, 2020
Sandro Onofri, Yeats, Vittorini, Dylan Thomas, Kerouac, Joyce, Wilde... "un mosaico di pellegrinaggi letterari su tombe di poeti, scrittori e artisti, per parlare, attraverso la morte, della vita e dell'arte."
Alessandro Rubinetti, Cimitero acattolico. Guida romanzata del cimitero settecentesco di Roma, Iacobelli, 2011
"P. B. Shelley, Keats, Symonds, Gregory Corso, Gramsci, Gadda, Dario Bellezza, il fisico Pontecorvo, la famiglia Marconi. Una guida-attore vi accompagnerà all'interno del cimitero acattolico per incontrare questi personaggi straordinari."
Paolo Patui, Scusate la polvere: cimiteri, sospiri e piccoli miracoli, Bottega Errante Edizioni, 2019
"Alla scoperta delle storie di chi è sepolto nei più famosi cimiteri del mondo come nei piccoli camposanti di provincia. Un libro che racconta uno dei luoghi più sacri della nostra cultura e lo fa in modo leggero, a volte ironico, spesso malinconico."
Joe R. Lansdale, Cronache dal selvaggio West: Hap e Leonard, le origini, Einaudi, 2021
« -Non credi di aver sbagliato bar? - disse il giovane, abbassando un po' il mento.
Leonard si guardò intorno, poi fissò il ragazzo. -Non credo. Com'è la colazione qui?
-Se sei bianco, non è male.
-E se sei nero?
-Non puoi assaggiarla.
-E chi me lo impedirà? Tu?
-Io. O forse qualcun altro. Forse tutti insieme.
-Sai una cosa?
-Cosa?
-Io non ci conterei.»
Se ami la musica country-rock e i piatti tex-mex, se sei disposto a cedere il tuo abbonamento Netflix per una tessera al drive-in, se i commissari buonisti ti hanno stufato e pensi che Faulkner ed Hemingway possano andare a braccetto con Ray Bradbury e Stephen King e la scrittura noir possa essere un'efficace arma di denuncia verso temi scottanti... allora Cronache dal selvaggio West è il libro che fa per te.
Giuseppe Mendicino, Mario Rigoni Stern: un ritratto, Laterza, 2021
«La lettura delle pagine di Rigoni Stern può affinare la propensione dei nostri sensi a cogliere un rumore nel bosco, certi silenzi al cessare del vento, il brillio di una vetta lontana o le mutazioni dei colori al passare delle stagioni: un universo che ci passa sotto gli occhi e che tante volte rischiamo di non percepire pienamente»
Terminata questa biografia di Mario Rigoni Stern rimane nel lettore un’idea di purezza, solidità, tranquillità. La purezza di chi ama la natura sapendo di essere uno dei tanti granelli che la compongono; la solidità di chi è costretto ad esperire la guerra ma non perde di vista l’uomo; la tranquillità di chi, dentro di sé, sa di vivere tenendo a debita distanza ogni futilità.
Una figura e un libro di grande insegnamento per tutti.
Stefano Di Marino, Storia delle arti marziali. L'avventura delle discipline da combattimento, Odoya, 2020
«Se cerchi di ricordare tutto, perderai. Svuota la tua mente. Sii senza limiti, senza forma, come l'acqua.» (Bruce Lee)
Se sei un appassionato di Karate Kid e di Kill Bill e sei curioso di conoscere in modo più dettagliato dottrine secolari che insegnano il rispetto di se stessi e dell'avversario, e migliorano il fisico e la mente di chi le esercita, questo manuale fa per te. Dagli egiziani ai babilonesi, fino alle tecniche coltivate da monaci buddhisti, santoni indù e samurai, la storia delle arti marziali narrata da Stefano Di Marino, prolifico autore di spystory, thriller e romanzi avventurosi, ma anche esperto praticante di diverse discipline da combattimento. Perché «I campioni non si fanno nelle palestre. I campioni si fanno con qualcosa che hanno nel loro profondo: un desiderio, un sogno, una visione.» (Muhammad Ali)
Matthew McConaughey, Greenlights. L'arte di correre in discesa, Baldini-Castoldi, 2021
«Non ho mai scritto le cose per ricordarmele, le ho sempre scritte per dimenticarmele. L'idea di ripercorrere la mia vita e rifletterci su mi intimoriva. Solo di recente ho trovato il coraggio di riprendere in mano i miei diari. E mi sono divertito più del previsto. [...] Sono stato ingenuo, cattivo e cinico. Ma sono fermamente convinto della mia generosità e di quella dell'umanità intera. [...] Credo che la verità sia offensiva solo quando stiamo mentendo. [...] Ho imparato a navigare tra alti e bassi, abbracci e pugni, guadagni e perdite, canzoni d'amore e insulti. Soprattutto di fronte all'inevitabile. Questo è il racconto di come realizzare l'inevitabile. Questo è il racconto dei miei "greenlights".»
Se hai amato Matthew McConaughey in True Detective e ti sei chiesto se nella vita vera si pone davvero tante domande esistenziali come Rust Cohle, in questa autobiografia che è quasi un romanzo potrai leggere tutte le sue risposte. L'intrigante memoir di un attore dall'infanzia povera e dall'adolescenza tormentata, che ha sempre tenuto duro per diventare ciò che sognava di essere, al di là dell'attore belloccio da commedia. Una testimonianza "delle volte in cui l'ho fatta franca, quelle in cui mi hanno beccato, e quelle in cui mi sono bagnato ballando sotto la pioggia", una divertente e toccante storia di vita che è anche un manuale per farci riflettere sulla nostra, indicandoci l'arte di correre in discesa.
Francis Scott Fitzgerald, Per te morirei e altri racconti perduti, Rizzoli, 2017
«Quello qui sopra non è il mio vero nome – il tizio a cui appartiene mi ha permesso di usarlo per firmare questo racconto. Il mio vero nome non intendo divulgarlo. Faccio l’editore. Pubblico romanzi torrenziali sul vero amore scritti da vecchie zitelle del South Dakota, e polizieschi pieni di uomini di classe e ragazze Apache con “occhi neri come la notte”, e saggi su questo o quest’altro pericolo epocale o sul colore della luna a Tahiti, firmati da professori universitari o altri disoccupati. Soci e socialisti (mi confondo sempre) mi insultano perché dicono che penso solo ai soldi. È vero – non penso ad altro.»
Se hai amato il Grande Gatsby e l’epoca d’oro dei ruggenti anni Venti americani, tra donne ricche e affascinanti e star del cinema hollywoodiano illuminate dal fascino della grande città, questi racconti ambientati negli anni Trenta sono l’altro lato della medaglia: storie di separazione e solitudine, aspirazioni e sogni di ragazzi soffocati dalla Grande Depressione e dagli orrori della guerra, amori difficili, sesso ma anche sarcasmo e ironia rivissuti attraverso la penna di uno scrittore incredibilmente moderno, cantore delle luci e insieme delle ombre della sua amata metropoli: New York.
Natalia Ginzburg, La famiglia Manzoni, Einaudi, 2016
«…Il protagonista di questa lunga storia famigliare non volevo fosse Alessandro Manzoni. Una storia famigliare non ha un protagonista; ognuno dei suoi membri è di volta in volta illuminato e risospinto nell’ombra. Non volevo che egli avesse più spazio degli altri; volevo che fosse visto di profilo e di scorcio, e mescolato in mezzo agli altri, confuso nel polverio della vita giornaliera. E tuttavia egli domina la scena; è il capo-famiglia; e gli altri certo non hanno la sua grandezza. E d’altronde egli appare più degli altri strano, tortuoso, complesso…»
Per conoscere 150 anni di spaccato italiano attraverso la quotidianità di una famiglia borghese.
Per provare a comprendere un Manzoni sullo sfondo nella narrazione e tuttavia sempre in primo piano.
Un "lessico famigliare" manzoniano mirabilmente ricostruito da Natalia Ginzburg attraverso diari, lettere e libri.
Gianluca Morozzi, Prisma, TEA, 2021
«Dopo la mia defunta madre, credo che Chiara sia stata l’unica donna che mi ha chiesto nella vita “hai mangiato?”, come se quella domanda racchiudesse tutto il bene e tutto l’amore che si possono provare per un altro essere umano, una domanda che sa di intimità, di prendersi cura di qualcuno, di volere il suo bene al dio sopra del proprio. E poi è la ragazza che una volta è arrivata con una chiavetta USB, dicendo: “Qui dentro ti ho messo tutti gli episodi di Discovery e di Picard. Tanto lo so che non sai scaricare niente, e non posso mica farti fare figuracce con i tuoi amici nerd!”. Chiaretta. Adorabile Chiaretta mia.»
Se ami Philip Marlowe e il Grande Lebowski, le ragazze more affascinanti e un po’ trasandate e gli illusionisti folli e cialtroni, e alla fredda efficienza di Amazon preferisci i suggerimenti di un libraio idealista e un po’ detective, allora un thriller ironico e surreale come Prisma è la lettura che fa per te.
Gli ultimi fuochi, 1976, regia di Elia Kazan, sceneggiatura di Harold Pinter, tratto dal romanzo di Francis Scott Fitzgerald.
«Supponga di essere nel suo ufficio, ha fatto duelli tutto il giorno, è sfinito. C'è una donna alla porta, entra e non la vede. Si toglie i guanti, apre la borsa e la vuota sul tavolo. Lei la guarda. Adesso: la donna ha due centesimi, dei fiammiferi e un nichelino. Lascia il nichelino sul tavolo, rimette i due centesimi dentro la borsa. Poi prende i guanti, sono neri, li mette nella stufa e accende un fiammifero. A un tratto il telefono suona. Alza il ricevitore, ascolta, dice: "Non ho mai avuto un paio di guanti neri in vita mia", riattacca. Si inginocchia vicino alla stufa, accende un altro fiammifero. Improvvisamente lei si accorge che c'è un altro uomo nella stanza. Un uomo che sta osservando ogni mossa che fa la donna.»
«Che succede poi?»
«Bah, non lo so. Stavo solo facendo del cinema.»
«E il nichelino a che serviva?»
«Serviva per fare del cinema.»
(Monroe Stahr, interpretato da Robert De Niro, in Gli ultimi fuochi di Elia Kazan)
«Gli ultimi fuochi è di gran lunga la migliore opera narrativa che sia mai stata scritta su Hollywood, e la sola che ci conduca dietro le quinte.» (Edmund Wilson)
Per chi ama Fitzgerald, un romanzo che, se non fosse stato incompiuto, avrebbe probabilmente surclassato Il grande Gatsby.
Jean Cocteau, Thomas l’impostore, Serra e Riva, 1984
«Vedete a quale razza di impostori appartiene il nostro giovane Guillaume. Bisogna far loro un posto a parte. Vivono per metà nel sogno. L’impostura non li declassa, ma piuttosto li surclassa. Guillaume imbrogliava senza malizia. Il seguito dimostrerà che imbrogliava se stesso».
È attraverso la figura di Thomas l’impostore che Jean Cocteau trasmette al lettore l’assurdità della guerra, e soprattutto la sua capacità di attrarre l’essere umano, di renderlo protagonista: «Ho lasciato la guerra» – ha scritto l’autore – «quando ho capito che mi divertivo. Questo mi disgustò» (dalla quarta di copertina).
Una lettura importante per chiunque voglia capire l’effetto seducente che i conflitti bellici hanno spesso esercitato, ed esercitano ancora, sulle persone.
Agnès Poirier, Rive Gauche. Arte passione e rinascita a Parigi, 1940 - 1950, Einaudi, 2021
«Non c'era più spazio per la compiacenza e l'ambiguità. Si doveva prendere posizione, alzare la voce, agire e magari rischiare anche di apparire insolenti e sprezzanti. Ci si doveva impegnare, impegnare in modo pieno e totale, nella società in cui si viveva e nel mondo che la circondava. Era la lezione appresa dalla guerra: l'indifferenza generava caos. Era tempo di guardare lucidamente la realtà per cambiarla. Sperimentare la vita, l'amore e le idee, gettare via le convenzioni, reinventarsi e restituire al mondo il suo incanto erano le nuove parole d'ordine dei giovani di Parigi.»
La giornalista parigina, pubblicata e tradotta per la prima volta in Italia, tra fumosi bistrot e caffè nascosti in un sottoscala, attraversando i vicoli di Saint-Germain-des-Prés ci porta a braccetto con le personalità che nel dopoguerra hanno plasmato il fascino intellettuale della Ville Lumière.
Camus, Beauvoir, Sartre, Koestler, Vian, Gréco, e molti altri, si incontrano e scontrano dando vita ad un incredibile profilarsi di impegno politico, fervore culturale, anticonformismo contro la morale borghese, che forse non avrà mai più tanta forza caustica come allora.
«L'esperienza della guerra e la sensazione di aver ingannato la morte per quattro anni erano la chiave per comprendere l'insaziabile sete di libertà che gli intellettuali e gli artisti della Parigi post bellica dimostravano in ogni aspetto della loro vita.»
Se morite dalla voglia di perdervi tra le stradine del quartiere latino mangiando tartine ed esistenzialismo, questo è libro per voi.
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